
Le Strie
Le Streghe del Nord che Abitano Nei Nomi dei Paesi
“Strie” è uno dei nomi con cui il Nord Italia chiama le streghe.
Non è solo una variante dialettale: è un modo preciso di vedere la stregoneria.
In Lombardia, “strie” è il termine popolare per le streghe, da cui nasce anche “striaria”, cioè la stregoneria.
In Veneto e Friuli, “strie” torna in proverbi, leggende e perfino nei nomi dei luoghi: ponti, montagne, sedili di roccia che portano ancora la loro traccia.
La Stria non è la strega da manuale, astratta e lontana. È quella del paese accanto.
Terre di Strie
Le Strie abitano soprattutto:
- Lombardia (soprattutto area bergamasca e alpina)
- Veneto e Prealpi
- Friuli e Carnia, con paesi dove “una stria per casa” è diventata quasi un motto.Friuli Oggi+1
Si ritrovano nei toponimi:
- Pontesel de le strie vicino a Trento
- sedili e massi chiamati “delle streghe”
- monti e colli con nomi collegati alle Strie
Questo non è folclore decorativo: è la mappa geologica della paura e del rispetto verso certe presenze femminili.
Chi è, davvero, una Stria
La Stria, nella tradizione, è:
- donna solitaria, spesso anziana o ai margini
- ma anche vicina insospettabile, ostetrica, guaritrice, donna “troppo libera”
- una figura su cui la comunità proietta tutto ciò che non controlla
L’accusa di essere Stria nasce da:
- invidie
- rancori mai digeriti
- paure per malattie improvvise, morti inaspettate, raccolti rovinati
- qualunque evento che “non può essere solo sfortuna”
Una Stria non è un essere fantastico: è una donna che la comunità ha deciso di vedere come minaccia.
I poteri attribuiti alle Strie
Le leggende descrivono le Strie come capaci di:
- lanciare malocchio, far ammalare persone e animali
- rovinare latte, burro, pane, vino
- deviare o prosciugare la fortuna
- disturbare parti e neonati
- creare litigi e discordia tra vicini
In molte zone vengono associate alla capacità di scatenare tempeste, grandine, maltempo,
insieme ad altre figure come masche, janare, bazure.
È sempre lo stesso meccanismo: dove c’è un danno che non ha spiegazione, qualcuno decide che c’è una Stria.
Notte, metamorfosi, animali
Le Strie, come altre streghe tradizionali italiane, vengono spesso collegate a:
- voli notturni
- trasformazioni in animali (gatte, uccelli, gufi, civette)
- riunioni in luoghi isolati, spesso legati a ponti, massi, balze rocciose
In alcuni racconti:
- si trasformano in gatte e entrano nelle case di notte
- si siedono sul petto dei dormienti, rubano respiro, forza, sonno
- si radunano in punti precisi dove “non è mai consigliabile passare dopo il tramonto”
La metamorfosi non è solo magia: è la traduzione simbolica di una cosa scomoda… possono essere ovunque, senza farsi riconoscere.
Strie e comunità: bisogno di colpevoli
Ogni comunità contadina aveva bisogno di spiegare il dolore.
Quando la spiegazione non esisteva, si costruiva una colpa.
Le Strie diventavano perfette per questo:
- se un bambino si ammalava senza motivo → colpa di una Stria
- se il bestiame moriva improvvisamente → colpa di una Stria
- se il raccolto falliva mentre i campi del vicino andavano bene → colpa di una Stria
In parallelo, molte di queste donne:
- sapevano usare erbe
- avevano esperienza su parti, malattie, rimedi di fortuna
- vivevano ai margini, ma erano continuamente cercate… finché non servivano più
È il doppio gioco classico: ti cerco quando ho paura, ti condanno quando ho bisogno di un mostro.
L’ombra della Stria
L’ombra della Stria è feroce perché mostra la faccia più scura del collettivo:
- la paura delle donne autonome
- il rifiuto di ciò che non è controllabile
- la tendenza a trasformare la diversità in colpa
Ma, a livello magico, l’archetipo porta con sé anche altro:
- capacità di leggere i segnali del corpo e del clima
- sguardo rapido nel trovare la falla in un sistema
- forza di usare simboli e rituali per raddrizzare (o piegare) le situazioni
- potere di agire nel sottotraccia, lontano dagli occhi di tutti
La Stria oggi
L’archetipo della Stria appartiene a chi:
- non è “simpatico” per forza, ma è efficace
- vede ciò che non va sotto la superficie e non finge di non vederlo
- non è disposto a smussare il proprio potere per essere accettato
- vive bene ai margini delle dinamiche sociali “normali”
- non ha paura di farsi dare la colpa, pur di non mentire a sé stesso
Essere Stria non vuol dire compiacersi della cattiveria. Vuol dire smettere di chiedere autorizzazioni per esistere come si è e accettare che non tutti avranno il coraggio di guardarti negli occhi.
Le Strie dei racconti sono state demonizzate. Quelle reali, spesso, erano solo donne che non si sono lasciate piegare.
E questo, per molti, è il vero scandalo.


