
Le Masciare
Le Streghe del Sud che Sanno Fare e Sanno Fare Male
Il nome Masciara (o Masciàra) attraversa Puglia, Basilicata, Molise e parte della Campania come un sussurro che nessuno dice ad alta voce se non è costretto.
La Masciara è la donna che “sa fare”: sa proteggere, sa curare… e, se vuole, sa colpire. Non è un archetipo dolce, né una guaritrice addomesticata. È la figura reale che i paesi guardano con sospetto e che cercano solo quando non hanno più alternative.
Il termine deriva da radici che legano magia, medicina popolare e manipolazione della sorte. Nel Sud, “masciara” non indica una strega qualsiasi: indica la donna che ha conoscenza, che la usa senza chiedere permesso e che non finge che la magia sia innocua.
Terra di Masciare
Le masciare appartengono soprattutto a:
- Puglia (Salento, Gargano, Tavoliere)
- Basilicata (aree rurali e collinari)
- Molise e parte della Campania interna
Sono figure che vivono:
- in case ai margini del paese
- in quartieri dove tutti sanno tutto
- tra cortili, pozzi, stenditoi e terra battuta
- in ambienti dove la superstizione e la necessità si stringono la mano
La Masciara non è un personaggio folkloristico: è la donna che la comunità tollera e teme allo stesso tempo.
Chi è, davvero, una Masciara
La Masciara non è la “strega del bosco”: è la strega del paese.
Viene descritta come:
- donna sola, vedova o separata
- donna che “non ha bisogno di nessuno”
- donna che capisce troppo, troppo in fretta
- donna che ha un sapere che non è stato dato dalla chiesa né dai medici
La sua magia non è estetica, è funzionale.
Serve per sciogliere, legare, proteggere, disturbare.
Il doppio volto impossibile da ignorare
La Masciara è sempre due cose insieme:
1. Guaritrice
- Sa togliere il malocchio,
- sa trattare febbri improvvise,
- sa raddrizzare situazioni “storte”.
Lavora con:
- erbe raccolte in ore precise
- oggetti quotidiani caricati di significato
- formule sussurrate
- gesti rapidi, asciutti, precisi
2. Maleficatrice
Nella tradizione popolare, se nasce una disgrazia,se un matrimonio si spezza, se il bestiame si ammala, se la fortuna di una famiglia crolla…
…qualcuno dice subito: “C’è mano di masciara.”
Non perché sia vero: perché è semplice.
Le Masciare e la notte
Quando il sole scende, le storie diventano più feroci.
Le Masciare, secondo il folklore, possono:
- uscire dal corpo
- trasformarsi in animali (gatte, civette, uccelli)
- entrare nelle case senza lasciare segni
- nutrirsi delle forze dei dormienti
- spingere uomini e ragazzi verso deliri notturni
Non è letterale.
È la traduzione popolare di un sentire: ci sono presenze che non controlli e non puoi comandare.
Fatture, legature, rotture
La Masciara lavora con la materia:
- nodi
- fili
- fotografie
- capelli
- indumenti nascosti
- sale, olio, acqua
- oggetti sepolti o abbandonati in punti strategici
Il suo potere non è “misterico”: è pratico, concreto, quotidiano.
È la magia di chi sa come muove la vita di un paese.
Il prezzo della Masciara
C’è una regola non scritta nel Sud: “Se chiedi a una Masciara, paghi. E se non paghi, paghi lo stesso.”
Non perché siano crudeli: perché la magia costa.
Sempre.
E questo, a differenza di molte tradizioni moderne, le Masciare lo hanno sempre saputo bene.
La Masciara oggi
Oggi, l’archetipo della Masciara sopravvive in chi:
- non addolcisce il proprio potere
- non finge che la magia sia sempre gentile
- usa il proprio sapere senza scuse
- mantiene memoria del femminile scomodo, quello che non chiede approvazione
- sa che ogni gesto magico cambia qualcosa, e che il cambiamento ha un prezzo
La Masciara non insegna “l’amore universale”.
Insegna la responsabilità brutale del gesto magico.


