
Le Animulari
Le Streghe del Mare che Non Tornano Mai Completamente a Casa
Le Animulari sono una delle figure più feroci e disturbanti della stregoneria siciliana.
Non sono streghe di bosco, né donne di montagna: sono streghe di mare, legate alle coste della Sicilia occidentale, soprattutto tra Trapani e Agrigento, spesso descritte come mogli di marinai.
Di giorno, vita normale.
Di notte, tutt’altro.
Si dice che abbiano venduto l’anima al diavolo, che sappiano scatenare trombe marine al loro passaggio e che conoscano magie abbastanza crude da non poter essere raccontate ai bambini senza addolcirle.
Non sono nate per rassicurare. Sono un avvertimento.
Origine del nome e natura vera
Il nome “Animulari” viene collegato al termine siciliano “anunulu”, l’arcolaio: lo strumento per filare.
La loro presenza intreccia due fili:
- lavoro femminile (filare, tessere, rammendare)
- magia distruttiva e ossessiva, che avvolge, stringe, torce.
Sono descritte come donne sposate, spesso legate a famiglie di marinai.
In mezzo a un gruppo di mogli che rammendano reti o fanno cordicelle nel cortile, si dice che
“una di loro è un’Animulara”: basta non saperla riconoscere.
La leggenda chiarisce subito una cosa: nessuna è “insospettabile” per definizione.
Vita doppia: giorno e notte
Di giorno: le Animulari fanno vita pienamente inserita nella comunità.
Lavorano, ricamano, rammendano, si mostrano affaticate ma normali.
Di notte, invece, secondo il folklore:
- escono dal corpo passando da fessure, buchi della serratura, camini, interstizi dei muri, grazie a unguenti e tecniche magiche;
- si radunano in luoghi solitari, sulle coste o in punti isolati dell’entroterra;
- parlano delle loro arti, si vantano dei danni fatti, progettano altro.
Prima dell’alba, rientrano in casa come corpi freddi, irrigiditi, stanchi.
I mariti le trovano pallide, quasi malate, e cercano di “riscaldarle”, senza sospettare davvero cosa hanno fatto.
È una stregoneria che non si vede, ma mangia la vita dal margine.
Tempeste, mare e distruzione
Le Animulari sono legate soprattutto al mare e al maltempo.
Il racconto dice che:
- al loro passaggio si scatenano trombe marine e tempeste improvvise;
- sono in grado di influenzare il destino delle barche, di chi viaggia, di chi parte e non torna;
- assorbono potere dal mare agitato e dalle condizioni estreme.L'urlo+1
Non lavorano sulla pioggia romantica: sono streghe da mare cattivo, da onde che spezzano, da raffiche che ribaltano.
Per una strega moderna è chiarissimo il segnale: incarnano l’archetipo di chi agisce quando tutto è già instabile, spingendo il caos un passo più in là.
Puppi, aghi e magie nere
La tradizione le descrive anche mentre praticano magie distruttive con strumenti molto precisi:
- pupazzi antropomorfi
- feticci
- aghi piantati in punti specifici
- oggetti personali delle vittime
Gli spilli nei pupazzi non sono metafora: sono il modo in cui il folklore popolare ha reso visibile il concetto di colpire a distanza, trasferendo dolore, malattia, rovina.
Qui la comunità traduce in figura esterna tutto ciò che non sa spiegare:
- malattie improvvise
- crolli emotivi
- fallimenti inspiegabili
- incidenti “senza motivo”
Se non si può accettare il caso, si cerca un colpevole e l’Animulara è perfetta per il ruolo.
Il bacio mortale
Un punto ricorrente del mito è il bacio delle Animulari.
Si dice che:
- possano trascinarti verso la rovina con un contatto minimo;
- un loro bacio possa essere mortale, soprattutto se dato a giovani uomini o a ragazze destinate a diventare come loro.
Il bacio, qui, non è romanticismo: è trasmissione di stato, passaggio di maledizione, iniziazione non consensuale.
Non seducono per amore.
Sedurre è un modo per agganciare.
Diavolo, anima e paura organizzata
In molte versioni, le Animulari:
- hanno venduto la loro anima al diavolo,
- sono responsabili, addirittura, di averlo generato simbolicamente,
- sono “tutte cattive”, senza sfumature.
Questo è il copione classico del cristianesimo popolare: quando una figura femminile è troppo autonoma, ambigua, pericolosa o semplicemente incomprensibile, viene buttata dietro l’etichetta “del diavolo”.
Se togli questo strato, rimane il nucleo reale… il terrore di una donna che:
- sa muoversi tra casa e mondo invisibile;
- vive di notte tanto quanto di giorno;
- non è controllabile né prevedibile;
- può incidere sulla vita altrui senza passare da strutture ufficiali (chiesa, famiglia, autorità).
L’archetipo dell’Animulara oggi
L’Animulara, oggi, non va imitata letteralmente. Va capita come energia.
Appartiene a chi:
- vive una doppia vita consapevole (quella sociale e quella magica/psichica);
- non ha paura delle notti difficili, dei momenti di crollo, dei “temporali interiori”;
- sa lavorare per vie indirette, ma precise;
- sa che ogni gesto ha un costo, e non si racconta la favola della magia “innocua”;
- sente il mare, o il caos, come un luogo da cui prendere forza, non solo paura.
È un archetipo scomodo, certo.
Ma ricorda una cosa che molti fingono di non sapere: la magia non è neutra solo sulla carta — nella pratica incide.
Ed è responsabilità di chi la fa, non di un demone di comodo.


