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✦ Nota di Magia e Consapevolezza ✦

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Le Donne di Fora

01-12-2025 11:14

INCANTERIA

Il sentiero della Strega,

Le Donne di Fora

Le Donne di ForaLe Streghe Siciliane che Camminano Fuori dal TempoIn Sicilia il confine tra visibile e invisibile non è mai stato netto.È un’isola che

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Le Donne di Fora

Le Streghe Siciliane che Camminano Fuori dal Tempo

In Sicilia il confine tra visibile e invisibile non è mai stato netto.
È un’isola che respira magia antica, impregnata di lava, mare, vento che taglia.
Ed è qui che nascono le Donne di Fora: streghe che non si piegavano alle regole della terra e non appartenevano a nessuno. Né al paese, né alla chiesa, né al mondo di sotto.

Le chiamavano “fora” perché vivono fuori, fuori dal corpo quando vogliono, fuori dalle case quando tutto dorme, fuori dal confine del consentito.

 

Origine antica

La loro leggenda non è un racconto folkloristico: è una memoria collettiva.
Erano donne che “uscivano” durante la notte: il corpo restava immobile, la coscienza camminava.
Si diceva che raggiungessero l’albero di noce di Benevento, ma la tradizione siciliana le vuole in luoghi molto più selvaggi: pendii, boschi rari, scorci di costa dove il vento si infila come una lama.

La loro forza non era teatrale.
Era astrale.
Consapevole.
Allenata.

 

Il potere del “fora”

Il loro dono più temuto era l’uscita dal corpo.
Non come fuga, ma come dominio: la capacità di sdoppiarsi, attraversare soglie, osservare ciò che gli altri non vedono.
La Sicilia antica lo conosceva bene: sapeva distinguere una visionaria da una pazza.
Le Donne di Fora non erano possedute.
Erano capaci.

 

Donne temute e rispettate

Non facevano spettacolo. Non ostentavano potere.
Eppure il potere c’era: affilato come una falce, silenzioso come un presagio.

Si diceva che potessero:

– Ammazzare il malocchio senza formule.
– Spezzare un legame tossico con una sola frase.
– Vedere chi mentiva.
– Spostare un’ombra da una persona all’altra.
– Restituire il sonno a chi non lo trovava più.

Non erano guaritrici dolci: erano donne che sapevano cosa fare.

 

La natura del loro potere

Non seguivano dogmi. Non erano wiccan, non erano religiose.
La loro magia era neutra, istintiva, terrestre e astrale insieme.
Una forma di stregoneria che non chiedeva permessi.

Il loro “saper fare” comprendeva:

– conoscenza delle erbe (soprattutto quelle amare)
– uso delle soglie (porte, finestre, scale)
– lavoro con i venti siciliani
– taglio delle influenze indesiderate
– osservazione notturna, non divinazione
– lucidità psichica, non trance confusa

Le Donne di Fora erano praticanti del controllo: della propria energia, delle proprie visioni, dei propri confini astrali.

 

L’eredità

La loro figura è sopravvissuta perché non era teatrale.
Era funzionale.
Era vera.

Chi oggi si sente “donna di fora” non cerca folklore.
Cerca:

– lucidità
– confine
– radicamento
– capacità psichica
– libertà dalle etichette
– stregoneria reale, non moda spirituale

Le Donne di Fora rappresentano il lato più antico della stregoneria italiana: quello che non chiede di essere creduto, solo di essere conosciuto.

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