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La morte simbolica nella stregoneria
(Iniziazione, rinnovamento e rinascita attraverso il buio)
La morte simbolica non è fine, è passaggio. È l’attimo in cui si chiude una pelle e se ne prepara un’altra. In magia questo gesto è una disciplina: ci si consegna al buio per lasciare andare forme stanche, recuperare forza, tornare con un orientamento più netto.
Che cos’è una “morte simbolica”
È un atto rituale e consapevole in cui interrompi un ciclo, sciogli un’identità troppo stretta, lasci morire un’abitudine, un ruolo, un racconto di te. Non riguarda altre persone, non invoca entità: riguarda il tuo asse e il tuo patto con la vita.
Perché serve nella pratica
Senza morire simbolicamente si accumula: cose fatte “perché sempre così”, energie stagnanti, desideri contraddittori. La morte rituale riordina: libera risorse, riporta confini, restituisce direzione. È una manutenzione profonda della volontà.
Folklore italiano (sguardo pragmatico)
Nei passaggi di stagione si “metteva a riposo” la casa: tende lavate, oggetti spostati, cenere raccolta e dispersa alla soglia, un pane semplice condiviso in silenzio. Nelle veglie si teneva una candela fino all’alba: non per chiamare qualcosa, ma per attraversare insieme il buio con misura. Il principio: chiudere, ringraziare, consegnare, poi riaprire con gesti nuovi.
Simbolismo operativo: tre chiavi
Soglia (porta, finestra, alba/crepuscolo): il luogo del passaggio.
Velo (panno scuro, silenzio, occhi socchiusi): la protezione che consente di trasformare.
Cenere/Acqua: ciò che resta e ciò che porta via; memoria e rilascio.
Segni che “il ciclo è finito”
Ripetizione senza vitalità, parole che non ti assomigliano più, irritazione davanti a ciò che amavi, corpo stanco anche dopo il riposo. Non è fallimento: è chiamata alla consegna.
Pratiche quotidiane di fine e inizio
Piccolo Commiato: una tazza d’acqua bevuta in silenzio davanti alla finestra; alla fine un “grazie” basso.
Inventario di pelle: tre oggetti da lasciare andare (donare, riciclare, riparare), uno al giorno per sette giorni.
Parola di Rinascita: scegli un verbo al presente (“cammino”, “scrivo”, “crescio”) e usalo come segnale per aprire ogni lavoro.
Etica e confini
La morte simbolica non giustifica rotture violente o manipolazioni. È una cura di sé: lavori sul tuo lato del legame, annulli solo ciò che ti riguarda (promesse con te stessa, abitudini, posture).
Morire bene, simbolicamente, significa tornare intera. Il buio non ti mangia: ti ripara. Quando esci, porti con te una luce che non abbaglia, guida.
Vuoi capire cosa va consegnato al buio e come riaprire? Con una lettura di orientamento con i Tarocchi mappiamo il passaggio: segnature, tempi, primi passi di rinascita.


