
Beltane significa “fuoco luminoso” e già nel suo nome porta il calore della vita che rinasce. È il Sabba che celebra l’arrivo dell’estate, la gioia, l’amore e la fertilità. In origine, questo fuoco sacro veniva acceso dai Druidi in onore del Dio Bel – conosciuto anche come Belenus, Beli o Balor – divinità celtica della luce, del fuoco e della guarigione. Nonostante incarnasse molte qualità solari, non era una divinità del Sole in senso stretto: nella visione celtica, il Sole era femminile.
Beltane è anche la Vigilia di Maggio, la Notte di Valpurga, un tempo di passaggio e di soglia in cui il mondo visibile si intreccia con quello invisibile. In questo giorno, le energie della Terra esplodono in tutta la loro forza creativa, i raccolti vengono benedetti e il verde torna a danzare sotto i nostri occhi.
Il Matrimonio Sacro
Al cuore di Beltane vi è l’unione del Dio e della Dea, il Grande Rito che celebra l’amore come forza creatrice dell’universo. La Terra, risvegliata dal lungo sonno, si apre alla fertilità e la sacra unione tra il principio maschile e quello femminile genera nuova vita. Questo rito veniva talvolta rappresentato in modo simbolico, attraverso l’unione dell’athame (simbolo fallico) nel calice (simbolo dell’utero e del femminino sacro).
Anticamente, interi villaggi onoravano questo momento d’amore con danze, falò e rituali nei boschi. I figli concepiti in questa notte erano considerati figli degli Dei, frutti della benedizione divina.
Oggi, celebriamo Beltane con lo stesso spirito di connessione e piacere, ma con consapevolezza e responsabilità. Il messaggio rimane potente: amare è un atto sacro.
Tradizioni e Simboli
Una delle immagini più iconiche di Beltane è il Palo di Maggio, alto e decorato, attorno al quale si danza intrecciando nastri colorati. Questo simbolo rappresenta l’unione tra le energie maschili (il palo) e quelle femminili (la ghirlanda e i nastri). In molte zone d’Europa, questa danza rituale si svolge ancora oggi, portando con sé la memoria di tempi antichi.
Anche le scope venivano cavalcate nei campi in riti di fertilità e le donne danzavano per invocare l’abbondanza. Si eleggevano un Re e una Regina di Maggio, incarnazioni terrene del Dio e della Dea, che guidavano i festeggiamenti. La Regina cavalcava un cavallo bianco, il Re uno nero. Dopo una giornata di danze e canti, la notte era consacrata all’amore.
Un’altra usanza molto diffusa era “portare dentro Maggio”: nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, i giovani andavano nei boschi a raccogliere fiori da donare casa per casa in cambio di cibo e bevande, in una versione primaverile del “dolcetto o scherzetto”.
Fuoco, Guarigione e Benedizione
Il fuoco di Beltane è uno degli elementi più sacri del Sabba. Si accendeva con nove erbe sacre e da esso si riaccendevano i fuochi domestici, per portare protezione e benedizione alle famiglie e ai campi. Le ceneri venivano sparse sulla terra e il bestiame vi passava attraverso per essere purificato e guarito. Saltare sul fuoco – da soli o in coppia – era considerato un gesto propiziatorio per la fortuna e l’amore.
Si credeva che l’acqua raccolta nella mattina del primo maggio, come la rugiada, avesse proprietà magiche: veniva bevuta o usata per bagni di bellezza e guarigione. Un rituale particolarmente forte era anche la fumigazione con bacche di ginepro, da fare negli ultimi tre giorni di aprile per purificare casa e spirito.
Beltane Oggi
Per i praticanti moderni, Beltane è il Sabba dell’amore, dell’unione, della celebrazione della vita che sboccia. È un tempo in cui ci si riconnette con il proprio desiderio, si onora il piacere, si riconciliano gli opposti e si dà spazio alla creatività. È anche un momento per dare forma concreta ai propositi di Ostara, portandoli dal sogno all’azione.
Può diventare l’occasione per esplorare il proprio potenziale, celebrare la bellezza del corpo e riconoscere il valore dell’intimità come via di connessione con il divino.